Tornano cotti dal forno di Rina i miei uccellini di creta.
Davanti alla nostra casa e di fianco, diversi cipressi condomini,
palazzi dove fitti fitti si assiepano gli uccelli a certe ore del giorno.
Parlano tra loro, da ramo a ramo, da albero ad albero.
Apriamo le finestre per sentirli ancora più forte,
ci fermiamo sulla porta.
A volte abbiamo anche battuto le mani per farli alzare in volo a centinaia.
Un largo giro sopra i campi e poi di nuovo tutti a casa.
Lasciamo per loro pane e piccoli semi.
Il nostro prato è ben frequentato.
Al mattino, con la testa sul cuscino, li sento zampettare vicino alla finestra
E' bello abitare qui.
Aprire la finestra, trovare una gazza
che spicca il volo e laggiù il lago azzurro
e il verde della sponda opposta.
Ecco una poesia che mi è sempre piaciuta molto, il poeta che l'ha scritta è uno dei miei poeti preferiti.
PRIMA LUCE
Lattiginosa d’alba
nasce sulle colline,
balbettanti parole ancora
infantili, la prima luce.
La terra, con la sua faccia
madida di sudore,
apre assonnati occhi d’acqua
alla notte che sbianca.
(Gli uccelli sono sempre i primi
pensieri del mondo).
Giorgio Caproni
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