Quanto è bella la dicitura "Poesie sparse" dentro le raccolte di versi!
Ci ritrovo una cosa vera. La scrittura che arriva così, quando non la pensi o almeno così credi. Quando fa capolino e il pensiero s'impiglia attorno a una parola, a una rima.
E poi c'è un breve ruminare senza scrivere. Un girare attorno.
Solo dopo scrivo con una grafia incomprensibile e minuscola. Ripeto da capo e riscrivo, un po' più chiaramente. Alla fine conto le sillabe facendo dei puntini sopra o sotto finché le parole non stanno sull'attenti come le ho pensate.
E poi, che succede?
O si perdono in giro, oppure le salvo mettendole sopra una zattera con scritto "poesie sparse".
Ecco una manciata delle ultime.
Ma non tutte.
Con il mio vicino di scrivania stiamo pensando a una cosa assurda e come tale ha bisogno di tempo e cura e di qualcuno pazzo almeno quanto l'idea che è nata.
*
Un'ape vola pigra nella testa
gira e rigira col suo pungiglione
aspetto a cacciarla
può starci per ore.
Dello scrivere mi piace anche questo -
prolungare l'incubazione.
*
Voglio che tu mi cerchi
sono un ago un bottone
la mina della matita
che tu insista come per il tappo
di un barattolo che non si svita
o una parola che era qui, adesso
eppure ti è sfuggita -
Amore cercami sempre
come se mai mi avessi capita.
*
Haiku 1
Il tempo è un melograno
dolceaspre crepe
e rosso sulla mano.
Haiku 2
Alba, stracci di nebbia.
Dalla collina
lago gennaio.
*
Nella notte lavagna, luna di gesso
passi e il mio letto
non è più lo stesso.
*
Passato Natale resistono solo
i bambini a guardare i frutti elettrici
degli alberi nei giardini.
E se poi mancasse un filo una spina
una presa la corrente l'energia
ad accenderli basterebbe
il loro prepotente desiderio
di magia.
*
Ogni tanto mi piace
lasciare in auto un vecchio cd
lasciarlo per quando toccherà a te
guidare da solo
scegliere proprio quello lì
immaginarti mentre guardi dal finestrino
e vedi il mio cappellino rosso,
la tua camicia, il lago, il concerto
la nostra panchina
come in un film.
*
lungo la striscia lucida d’asfalto
al limitare della macchia
passa sotto la quercia coperta d’edera
arrivato in spiaggia vede
folaghe nere nere chiuse come un pugno
abbaia al lago, le mette in fuga.
Quello che resta del sogno
si allontana con zampe palmate
su acque azzurrine, non ancora agitate
acque nuove, bambine.
*
Se proprio non devi andare, guidare
c’è del buono a guardare la nebbia
a non vedere i dettagli
a non capire se sbagli.
Il paesaggio è una specie di tregua
che invita ad entrare
e lasciarti sfocare.
versata fuori dal bicchiere
ma è bene non sapere
l’esatto indirizzo di ogni tuo pensiero
nessun indizio, giocare a indovinare
da dove tornerà,
con quale nuovo inizio.
*
Lasciare una barchetta
sull'acqua
preparare un aereoplanino
trattenere il respiro
e vedere se vola.
Così è per Teresa,
leggera leggera,
il suo primo giorno
di scuola.
*
L'estate è un albero sonoro
sostare all'ombra delle cicale
unirsi al coro e sopra ogni cosa
scordare la fatica
mettere a tacere quella noiosa
della formica.
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