lunedì 30 maggio 2016

Via i ferri da stiro dal petto



A Carpi la libreria Radice-Labirinto ha organizzato per il terzo anno Semi e Parole, una giornata dedicata alla poesia.
Qui siamo a Casa Radice: erba tagliata, campi verdi attorno, delle cince canterine sopra la testa, un'arnia per fortuna sonnolenta, l'ombra di un noce, un pruno con piccoli frutti acerbi.
Due tavoli, seggiole, balle di fieno.
Un percorso di scrittura dedicato al giardino.



Vista l'occasione di scrivere all'aperto, ho scelto alcuni versi tratti da Potature e da Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno.




Un gruppo di dieci persone che si prendono tutta la giornata per scrivere.
A me sembra sempre un prodigio.

Perché scrivere insieme? Per diventare tutti scrittori o poeti?
No, è qualcosa di meglio.

È darsi la possibilità di accedere alla poesia e alla forza delle parole passando per un ingresso diverso.
Non solo leggere ma anche scrivere. Non solo ascoltare ma provare a dire.
Perché chi si avvicina alla scrittura, chi cerca la scrittura per sé, spesso lo fa in un momento di passaggio, di evoluzione. Ecco, io non so insegnare pressoché niente ma dare fiducia a questa evoluzione e alla voce degli altri mi sembra qualcosa che posso fare.
Non lo faccio da sola.
Ci sono poeti che amo e che sanno parlare meglio di me. Come Mariangela Gualtieri.


Bello, bello, bello mondo, bello ridere di
mondo in luce mattutina in
colorazione di mondo con stagioni e
popolazione e animali. Bello mondo
questo ricordo, questo io lo ricordo
bello, molto bello mondo, con cielo
diurno e notturno, con facce che
mi piacevano e musi e zampe e
vegetazione che mi sospirava e mi
sospirava leggera leggera, tirando
via chili e scarponi interiori che mi
infangavano, tirando via ferri da stiro
che mi portavo nel petto, e gran pulitura
di dentro. Bello, questo io lo ricordo
bello.

Io ho avuto soccorso a volte da
una piccola foglia, da un frutto così
ben fatto che dava sollievo a mio
disordine di fondo. Sì sì.





La natura fa questo, la scrittura anche. Via i ferri da stiro dal petto. Bello mondo, bella ogni piccola cosa che dà sollievo al disordine di fondo.
Che non metteremo mai a posto ma che scrivendo mettiamo a fuoco, tocchiamo, possiamo dire.
Grazie ad Alessia libraia coraggiosa.
Grazie mille volte a chi ha scritto con me: Greta, Luciana, Cristina, Ilaria, Patrizia, Silvia, Agnese, Roberta, Stefania, Maura.




 
 
  

P.s. Anch'io ho scritto tanto perché si scrive insieme davvero. Una delle cose scritte la lascio qui.

È seduta sulla panchina 
della stazione. Si mangia una pesca.
Il treno in ritardo, guarda l'orario, 
un soffione è nato in mezzo al binario
nessuno lo coglierà, il convoglio
in transito veloce lo soffierà
via tutto insieme. Che desidera 
un treno? Quanti desideri contiene?
Tutti meno uno. Meno male.
Sputa l'osso, lo tira addosso al regionale.


E metto anche l'ultimo gioco.













2 commenti:

  1. Che meraviglia!!! Complimenti per l'iniziativa... mi sembra di sentire i profumi di una primavera di poesia!

    RispondiElimina
  2. Che meraviglia!!! Complimenti per l'iniziativa... mi sembra di sentire i profumi di una primavera di poesia!

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