giovedì 12 febbraio 2015

A fotografar le storie... in biblioteca!


Una brava bibliotecaria mi ha invitata a proporre A Fotografar le Storie a una classe quinta.
Diversamente dal laboratorio estivo pensato insieme alla fotografa Sara Mattaioli nel quale avevamo avuto a disposizione tre lunghe mattine (poi i partecipanti continuavano a scrivere e scattare anche di pomeriggio, ciascuno per conto proprio), qui avremmo trascorso insieme ai bambini solo tre ore.
Abbiamo quindi modificato l'attività utilizzando A ritrovar le storie (Edizioni Corsare) + E sulle case il cielo (Topipittori).

Ho pensato che, essendo arrivati in quinta, poteva essere bello per loro farsi un ritratto, raccontarsi qualche cosa che ancora non avevano detto agli altri, rispondere a domande impreviste oppure partire da un oggetto, fare un ritratto fotografico a un loro compagno o compagna e scrivere per loro un breve testo, una specie di saluto affettuoso. Ci siamo scaldati un po' e poi abbiamo iniziato a giocare.


 
 
 

Per la parte della mattina dedicata al testo per il compagno di classe ho pensato subito alla poesia Voglio bene a te di Giusi Quarenghi.
Una bella sorpresa è stata quella di scorpire che non avevano nessun imbarazzo nell'usare questo primo verso e poi andare a ruota libera.
Volendo perfezionare questo scambio abbiamo chiesto a ciascuno di fotografare il proprio amico chiedendogli e contrattando una posa che esaltasse le sue qualità.




Una nuova conferma invece è quanto sia forte la vita segreta degli oggetti. I bambini sono pieni di cose, minutaglie, robe rotte, oggetti da poco agli occhi degli adulti. Eppure occorre fare attenzione a buttare, scartare perché alcuni si cristallizzano, diventano quasi dei simboli e serve tempo per lasciarli.
 
 
 
 

Una scoperta interessante è il desiderio che hanno di fare cose concrete, di mettersi alla prova, reggere la macchina fotografica grande e pesante, trovare l'inquadratura, scegliere sfondi. E per questo abbiamo scelto anche questa volta di concludere con un segno concreto e personale stampando e consegnando almeno quattro cartoline a bambino.

 
 
 

Un piacere fortissimo è leggere alcune frasi fulminanti. Tra i miei preferiti ad esempio c'è Pietro.


Grazie a tutti i bambini, alla loro insegnante e a Cinzia, il cuore dela biblioteca.
Grazie a Sara e alla sua incoscienza (anche questa volta la macchina è sana e salva).

Nota che rende giustizia: le belle foto di questo post sono di Sara,
quelle storte e sfocate, naturalmente, le mie.

mercoledì 4 febbraio 2015

Un'idea per Le parole giuste


Una scuola media che ha adottato Le parole giuste nelle classi prime mi ha chiesto un consiglio per il percorso di lettura. Io, che non sono una professoressa, mi sono sentita semplicemente di consigliare una lettura il più possibile libera, senza scadenze-tagliola ma neppure senza diluire il testo (breve) con il contagocce lungo mesi e mesi di scuola. Per non parlare di riassunti e test a crocette.
Ho pensato che potesse essere una buona idea usare le immagini di alcuni oggetti che fanno capolino nella storia e condensano temi che mi stavano a cuore mentre scrivevo. Attorno a queste immagini si potrebbe parlare insieme, scambiare opinioni e interpretazioni togliendo di mezzo per qualche minuto i banchi e mettendosi più comodi, magari in cerchio. Si potrebbe anche scrivere, ho pensato. E forse uscire dal libro e fare qualche esperienza minima.
Così ho scattato sette foto e scritto qualche domanda per entrare nella storia e altre domande colorate per entrare nelle storie dei ragazzi.

Le foto possono essere scaricate, stampate, consegnate ai ragazzi, appese in classe, nella biblioteca scolastica, plastificate, pescate come carte da gioco, possono invitare a scrivere o a fotografare...

Non vedo l'ora di leggere qualche cosa tra quelle che scriveranno, di ascoltare da loro qualche racconto quando li andrò a trovare in primavera.

















lunedì 2 febbraio 2015

Tempo di potature



Mi è appena arrivato Potature, il libro che raccoglie una scelta delle poesie che ho scritto in questi quindici anni. Tanti li separano infatti dalla mia prima silloge Diverse fedeltà.
Una piccola tiratura e una distribuzione avventurosa ma non per questo sono meno contenta.
L'ho chiamato potature perché gli alberi pettinati, i rami liberi, le loro chiome a terra, i mazzi, i fuochi, il fumo azzurro, le nuove gemme sono uno degli elementi del paesaggio che amo di più e che più mi parla. Del tempo, dei riti, della cura, del cambiamento, del dare o non dare frutto, dell'ordine fuori e dentro, dei legami e delle diramazioni, della vita interiore che va ascoltata, delle scelte, di cosa tenere e cosa tagliare. Della poesia e della scrittura che sono anch'esse frutto di accurata potatura.

Presenterò il libro in occasione dell'incontro del 7 febbraio alla Libreria Paci di Città di Castello (PG), ore 17.30. 

Il mio primo ringraziamento va ad Alberto Terzi di Stringhe Colorate che si è interessato a questi versi e li ha voluti ospitare nell'Officina della Narrazione*.
Un brindisi al poeta Davide Rondoni che in cambio di un crodino ha scritto la prefazione.
Un abbraccio doppio e sincero a Giovanna Zoboli e Paolo Canton di Topipittori che pubblicando la raccolta Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno mi hanno incoraggiata e rallegrata moltissimo.
Un bacio a Sualzo che ha disegnato la copertina e le pagine che accompagnano le quattro sezioni (D'amore, Dei giorni, Dell'attesa, Per Elisa).


A breve sarà disponibile l'acquisto on line. Per gli amici vicini ho qualche copia io, per tutti gli altri, per i librai che volessero ospitare il libro, per i bibliotecari che vorranno adottarlo si possono richiedere le copie a questa mail:commerciale@edizioniunicopli.it







* Stringhe Colorate promuove con l'associazione Padre Monti la collana Officina della Narrazione, una palestra soprattutto per nuovi autori di tutte le età, ma in particolare per i giovani esordienti che vogliono cimentarsi in qualsiasi tipo di testo, dal racconto alla poesia, dalla ricerca al romanzo, al saggio.
Stringhe Colorate nell’ambito delle sue attività ha sempre cercato di promuovere i talenti.
La scelta di valorizzare il contributo di originalità che ogni persona possiede fa parte di una filosofia che si impegna a scoprire la bellezza come valore di miglioramento del mondo. In questo contesto la creatività personale può essere un’occasione di crescita per tutti quando viene messa a disposizione degli altri diventando creatività sociale. L’arte è uno stimolo di riflessione e un’opportunità per creare bellezza e arricchire il patrimonio culturale dell’umanità. L’arte è anche uno strumento solidale quando crea collegamenti e legami e promuove relazioni significative e reciprocamente nutrienti.
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