martedì 16 settembre 2014

Poesia + fumetti + radio


Il primo libro di poesie che ho pubblicato è Diverse fedeltà (Guerra, 1999). La nota che lo accompagnava era del mio professore di letteratura italiana. Per la copertina avevo scelto una miniatura in cui Ruth si infila sotto il mantello di Boaz (era un messaggio chiaro, Sualzo poteva ancora salvarsi...). C'erano poesie d'amore, poesie che raccontano i giorni, c'era un poemetto sulla scia del Cantico dei Cantici.

Qualche anno prima, in facoltà, avevo conosciuto Erri De Luca per un incontro pubblico. Ci siamo parlati, gli scrissi. Teneva una rubrica su Avvenire. Una mattina la utilizzò per dire qualcosa sui miei versi e poi lo stesso pezzo apparve su Alzaia, Feltrinelli.
"Ci sono ancora poeti in Italia. Non spediscono niente agli editori, non se ne può fare censimento.
A volte scrivono lettere. Poeta a vent'anni, Silvia Vecchini mi ha scritto così: "Perchè siamo animali senza circo e abbiamo ancora un numero speciale, assicurati a un nodo, un salto destino da far impallidire". Cerca nella sua Bibbia prima di dormire "parole di coincidenza". E a un suo amore difficile ha scritto: "Sei una spina/ un letto di sassi/ un giorno in piedi". Penso a Silvia Veccchini e so che resiste in questo paese la letteratura.
 Se ne va da una lettera all'altra, di stanza in stanza, viaggia nel sacco postale e resta almeno una notte all'addiaccio di una buca di strada. Esiste una letteratura senza diritti d'autore che ha per lettori solo quelli compresi dall'indirizzo di lettera. Silvia Vecchini scrive cose dure e grandi e sopporta lo scambio inuguale con un piccolo scrittore ufficiale che risponde goffo alle sue parole scavate. E se le ho tradite facendole sbirciare è perchè questo spazio mi è stato aperto da un giornale che si chiama "Avvenire" e queste righe sono comparse per la prima volta proprio sotto il titolo del giornale. Avvenire: appartiene a Silvia Vecchini e la letteratura sta nelle sue buone mani e in quelle dei poeti segreti di vent'anni".

Bene. Avevo vent'anni e mi sembrò una bella cosa.

Tempo dopo, alcune poesie del libro finirono nella raccolta I poeti di vent'anni curata da Mario Santagostini nella collana diretta da Maurizio Cucchi.
Adesso sto raccogliendo il materiale per la prossima raccolta e sono contenta. Sì perché quel "vent'anni" che ritornava sempre mi faceva uno strano effetto, un po' minaccioso. Come se la poesia stesse bene con i vent'anni e poi chi lo sa. Iniziai a vedere questa specificazione come uno sgambetto.
E se non avessi più scritto? Ero sicura che poteva capitare.

Così sono ancora più contenta di aver continuato in questi anni a scrivere per me, per Antonio, per pochi amici lettori. Anche perché, continuando a scrivere e facendo finire qualche verso come in una cassetta delle lettere a un solo lettore per volta, è andata che davvero qualcuno ha infilato la mano e ha pescato. Giovanna Zoboli (Topipittori) ha trovato una mia poesia e mi ha incoraggiata a scrivere versi per bambini e ragazzi. Ed è venuto fuori un libro che altrimenti non avrei immaginato.



Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno 
Illustrazioni di Marina Marcolin 
Topipittori


E mi sono accorta che in questi due anni, anche grazie a questo libro inaspettato ma visto con chiarezza prima ancora che ci fosse, ho scritto con più assiduità e focalizzato meglio quello che mi interessa in fatto di scrittura. E fatto incontri molto interessanti grazie alla poesia.
Così, mi sono detta, dopo quindici anni non sarebbe male raccogliere i versi e farne un librino per gli amici e chi vorrà leggere.
Intanto che la raccolta si fa pian piano, mi diverto con Sualzo a mescolare le cose e a mettere una poesia dentro una tavola a fumetti. Ogni lunedì su http://sualzo.tumblr.com  ne aggiungiamo una.




Io sono una che ama la poesia sulla pagina, letta a mente, silenziosa. A volte pure la lettura degli autori non mi prende quanto leggerla da sola e zitta. Tuttavia mi incuriosisce questo mix. Quello che facciamo qui è un esperimento con due mezzi espressivi cercando di aprire un po' i confini e raggiungere anche chi non se lo aspetta. Una pillola, ma fatta con cura.

E c'è una novità: il lunedì sera, le mie poesie in una tavola di Sualzo, saranno sulla pagina fb di Caterpillar con un video e una lettura. A prestare la voce c'è l'attore Bolo Rossini, una cosa in aggiunta che mi mette allegria. Sarà perché è una voce maschile, sarà perché tanto tempo fa, colpevole Sualzo, lesse delle poesie in un teatrino rovinando il San Valentino a quattro persone.
In ogni caso, qui Sualzo disegna, mette la musica, qualche suono scelto, monta tutto.
Viene fuori una piccola cosa da trenta secondi, una breve immersione. Un regalino da recapitare uno a uno.
Da cassetta della posta, solo che i tempi sono cambiati.








lunedì 8 settembre 2014

La poesia del lunedì




Purtroppo è lunedì. Però c'è una poesia. Non so se possa migliorare le cose.
In ogni caso, questa è una poesia di parecchio tempo fa. Resta tra le mie preferite perché è un po' misteriosa. Una specie di rivelazione su come sono fatta io e su come in amore ci si incagli e poi si riparta. Fedeli all'amore sì, ma pure a se stessi.

Nota a margine con nota:
Felice che Sualzo abbia messo il mio amato cane dal nome strano: Mikrè.
Residuo della mia antica passione per l'ebraico biblico. Bene, "mikrè" cioè "sorte, destino" è una parola rara nelle Scritture. Scriveva Erri de Luca in una nota alla traduzione del libro di Rut: "sorte accidentale per chi ne fa esperienza su di sé, ma frutto di un disegno divino da parte di chi dall'esterno la contempla".
Lo chiamai così perché lo trovai fuori da una chiesina in un momento di grande smarrimento per me (e per lui). Io ho una grande paura dei cani, antica, resistentissima. Ma lui ne aveva più di me.
Gli dissi: “Se mi aspetti fino alla fine della messa ce ne torniamo a casa insieme". Mikrè, che poi seppi fuggito quella mattina al cacciatore al primo sparo, restò.
Quando dopo un mese il cacciatore mi cercò e mi trovò disse che me lo potevo tenere perché era un buono a nulla.
Il fatto che Mikrè fosse spaventato come me e fulvo come Sualzo era stato un segno sufficiente per decidere di tenerlo.
Poi, che Sualzo non sia fuggito via all'idea di una che dà un nome così a un cane è un'altra storia ancora.




Qui si può leggere per intero. 

martedì 2 settembre 2014

Gaetano e Zolletta stanno per arrivare!




Era da tanto che volevamo far fare una passeggiata a Gaetano, personaggio del GBaby ormai da diversi anni. Una storia più lunga rispetto alle due tavole della rivista dove, insieme a Bea, una bambina acrobata, fa diverse e buffe cose provando numeri da circo, spettacoli, trucchi.





Per questa occasione però abbiamo tirato Gaetano fuori dal circo e gli abbiamo dato un nuovo compagno di avventure. Si chiama Zolletta, è un asino piccino.

Nella storia non è specificato se Gaetano sia il papà (io credo di sì), un fratello maggiore, uno zio un po' matto. Quello che contava per noi era mettere grande e piccolo insieme e vedere cosa succedeva.
In particolare mi piaceva indagare il tempo libero, la vacanza, la domenica, un giorno di pausa quando il tempo rallenta e si può stare insieme.
Mentre scrivevo questa piccola storia mi sono venuti in mente tanti amici che per cause diverse accudiscono da soli i propri bambini o hanno, per stare insieme a loro, dei giorni stabiliti nel corso della settimana.
Così ho voluto che Gaetano esagerasse e rincorresse un posto perfetto, si lanciasse in una di quelle gare al rialzo che i bambini conoscono bene e che non sono così estranee alle insoddisfazioni degli adulti, e che infine imparasse un po' da Zolletta, vero saggio della storia che regala la sua soluzione dopo essersi goduto tutto il resto.

Il 5 settembre saremo a Mantova per incontrare i bambini (e portare qualche sorpresa).





Qui si può sfogliare qualche pagina


Poesie in tavola




Continuano le poesie in una tavola a fumetti su http://sualzo.tumblr.com/.
Questa è di qualche tempo fa, dedicata a mio padre. Ma è anche una poesia su come a volte, attraverso un solo gesto, si capisca chiaramente tutto il tempo che è passato. 
Ogni potatura.


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