venerdì 17 gennaio 2014

Un ritorno e un nuovo arrivo


Il mese scorso mi hanno avvertito che sarebbe uscita la seconda ristampa di "Dante e il circolo segreto dei poeti" (Lapis). E' davvero bello sapere che i libri continuano la loro passeggiata.
Metto anche qui una recensione di quando è uscito e copio un passo della Vita Nova dove Dante racconta il primo incontro con Beatrice a nove anni...

"D’allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la qual fu a lui sí tosto disponsata, e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la virtù che li dava la mia imaginazione, che mi convenìa fare tutti li suoi piaceri compiutamente. E’ mi comandava molte volte ch’ io cercasse per vedere questa angiola giovanissima, onde io ne la mia puerizia molte fiate l’andai cercando…".



La prossima settimana invece arriva il nuovo libro della collana I Sassolini Mondadori!
Si intitola Isabella & Co - Il mistero dei pesci mutanti (80 pagine, brossura).
Son proprio contenta perché è un omaggio alla mia infanzia selvaggia e a due dei miei amici di allora, Tullia e Mazi. A febbraio Sualzo e io lo presenteremo con lettura e laboratorio in alcune librerie e nelle scuole che ci hanno invitati. 
Intanto ci godiamo l'attesa.


Trascorrere le vacanze estive in campagna può essere una noia mortale, a meno che non si faccia parte di una banda. Di quelle che cercano fantasmi? Forse. Che fanno cose pericolose? Può darsi. Certo per Isabella e i suoi amici l'avventura e il mistero sono assicurati perché nel fosso che scorre dietro la scuola nuotano degli strani pesci senza coda e senza pinne...

p.s.
Non vedo l'ora di incontrare i bambini e fare un sondaggio per scoprire quanti di loro hanno mai provato a fare una casa sull'albero...

martedì 7 gennaio 2014

Poesie sparse, incubazione





Quanto è bella la dicitura "Poesie sparse" dentro le raccolte di versi!
Ci ritrovo una cosa vera. La scrittura che arriva così, quando non la pensi o almeno così credi. Quando fa capolino e il pensiero s'impiglia attorno a una parola, a una rima.
E poi c'è un breve ruminare senza scrivere. Un girare attorno.
Solo dopo scrivo con una grafia incomprensibile e minuscola. Ripeto da capo e riscrivo, un po' più chiaramente. Alla fine conto le sillabe facendo dei puntini sopra o sotto finché le parole non stanno sull'attenti come le ho pensate.
E poi, che succede?
O si perdono in giro, oppure le salvo mettendole sopra una zattera con scritto "poesie sparse".
Ecco una manciata delle ultime.
Ma non tutte.
Con il mio vicino di scrivania stiamo pensando a una cosa assurda e come tale ha bisogno di tempo e cura e di qualcuno pazzo almeno quanto l'idea che è nata.


*


Un'ape vola pigra nella testa
gira e rigira col suo pungiglione
aspetto a cacciarla
può starci per ore.
Dello scrivere mi piace anche questo -
prolungare l'incubazione.



*

Voglio che tu mi cerchi
sono un ago un bottone
la mina della matita
che tu insista come per il tappo
di un barattolo che non si svita
o una parola che era qui, adesso
eppure ti è sfuggita -
Amore cercami sempre
come se mai mi avessi capita.



*




Haiku 1

Il tempo è un melograno
dolceaspre crepe
e rosso sulla mano.


Haiku 2

Alba, stracci di nebbia.
Dalla collina
lago gennaio.




*


Nella notte lavagna, luna di gesso
passi e il mio letto
non è più lo stesso.


*


Passato Natale resistono solo 
i bambini a guardare i frutti elettrici
degli alberi nei giardini.
E se poi mancasse un filo una spina
una presa la corrente l'energia
ad accenderli basterebbe
il loro prepotente desiderio
di magia.


*


Ogni tanto mi piace

lasciare in auto un vecchio cd
lasciarlo per quando toccherà a te
guidare da solo
scegliere proprio quello lì
immaginarti mentre guardi dal finestrino
e vedi il mio cappellino rosso,
la tua camicia, il lago, il concerto
la nostra panchina
come in un film.


*


Il mattino è un cane sciolto
lungo la striscia lucida d’asfalto
al limitare della macchia
passa sotto la quercia coperta d’edera
arrivato in spiaggia vede
folaghe nere nere chiuse come un pugno
abbaia al lago, le mette in fuga.
Quello che resta del sogno
si allontana con zampe palmate
su acque azzurrine, non ancora agitate
acque nuove, bambine.


*


Se proprio non devi andare, guidare
c’è del buono a guardare la nebbia
a non vedere i dettagli
a non capire se sbagli.
Il paesaggio è una specie di tregua
che invita ad entrare
e lasciarti sfocare.




*


Mi scappi come una risata o l’acqua
versata fuori dal bicchiere
ma è bene non sapere
l’esatto indirizzo di ogni tuo pensiero
nessun indizio, giocare a indovinare
da dove tornerà,
con quale nuovo inizio.



*


Lasciare una barchetta
sull'acqua
preparare un aereoplanino
trattenere il respiro
e vedere se vola.
Così è per Teresa, 
leggera leggera,
il suo primo giorno
di scuola.



*


L'estate è un albero sonoro
sostare all'ombra delle cicale
unirsi al coro e sopra ogni cosa
scordare la fatica
mettere a tacere quella noiosa
della formica.




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