sabato 17 ottobre 2009

ALBERI

In questi mesi, qui dalle mie parti, ho visto sparire diversi alberi, abeti argentati, pini marittimi, cipressi. Lungo le strade, dentro i giardini. Alberi troppo grandi, troppo vecchi si è detto. Ma spesso è stato per fare spazio e preparare parcheggi.
Amo gli alberi. Mi affeziono subito alla loro presenza. Insieme al lago sono tutto il mio paesaggio preferito. Di loro mi piace tutto: foglie, rami, tronco, radici. Ogni parte sembra avere un segreto e qualcosa da insegnarmi. In giardino ho piantato un piccolo melo, dietro casa mia ci sono quattro cipressi. Tra i miei preferiti sono però i pioppi, alberi vivissimi, fruscianti. Appena ho una penna o una matita in mano li disegno in piccoli pezzetti di carta. Sono spesso anche nelle mie poesie, insieme al bosco. E anche la mia prima poesia da bambina l'ho scritta su un albero. Penso spesso a un albero prima di dormire. In una pineta, indossando un buffo cappello a fiori, ho intrecciato con il mio amore uno dei nostri primi discorsi. Ho fatto anche una mostra utilizzando dei tronchi di alberi tagliati da qualcuno in mezzo alla macchia e riportati a casa da mio padre.
Saluto gli alberi che ho visto fare a pezzi in questi giorni con dei versi presi da una mia raccolta di qualche tempo fa, più una poesia inedita.






MENTRE PARLI

Carica del vento
che traversa la pianura.
L'albero scosso
non sa quanto dura
quanto manca alla fine
della paura.


***

LETTO BAMBINO

Passa la luna.
La casa è un bosco sicuro
d'alberi che respirano
come mio padre.


***

Sono un cespuglio
pieno di vento, col sangue
gelato in piccole bacche.


***


Il mio gioco preferito prima
di dormire è fingermi
un sasso in mezzo
al bosco. Essere coperta
di muschio, stare
dentro l’oscurità stare
nella pancia del lupo
sapendo che nessuno
mi mangerà.




La foto è di Marco Vagnetti http://marcovagnetti.blogspot.com

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